16 novembre 2011

Comunicato in merito alle vicende di Ravenna-Bagnolese

Con questo comunicato il gruppo Ultras Ravenna 1994 vuole rendere pubbliche le motivazioni che lo ha spinto ad uscire dalla Curva Mero e lasciare vuoto il proprio settore Domenica scorsa in occasione della partita casalinga con la Bagnolese. La repressione applicata allo stadio Benelli di Ravenna ha raggiunto livelli inspiegabili e Domenica ne è stata l'ennesima riprova. A Ravenna è vietato l'accesso a striscioni e tamburi, cosa che (per nostre trasferte vissute e a detta delle tifoserie ospiti al Benelli) capita solamente ai tifosi giallorossi, esclusivamente allo stadio di Ravenna ed in nessun altro impianto di squadre militanti nella serie D. Due Domeniche fa poi si è aggiunta la mancata apertura dei bar interni (per mancato rinnovo della licenza ma, non è un problema nostro) vietando ai tifosi di uscire per dissetarsi e poi rientrare (se esci non puoi poi rientrare) per culminare infine questa Domenica con il divieto di accesso allo striscione in memoria di Gabriele Sandri, un ultras come noi ucciso in un autogrill. Non crediamo che sia possibile che, in serie D, e ribadiamo solo a Ravenna, debbano esistere regole così restrittive per limitare ogni singola idea di tifo, folklore e colore ad una tifoseria che si è rivelata negli anni una delle più corrette, non crediamo alla scusa raccontataci della capienza del Benelli considerato che a Pistoia (12000 spettatori) e Padova (9000 spettatori) gli stadi hanno capienza superiore del Benelli (7500 spettatori) e non c'è stato posto alcun divieto all'accesso dei nostri striscioni e tamburi. Speriamo che qualcuno, leggendo questo comunicato, capisca il livello delle regole che cerca di applicare ad una tifoseria già decimata dalle ultime vicende societarie e che si accorga quanto prima che una partita senza tifosi non è una partita anche se forse è proprio ciò che vuole!

Ultras Ravenna 1994