23 dicembre 2011

Sezione FotoStoria: aggiunte altre foto!

Un piccolo cadeaux natalizio per gli appassionati tifosi Giallorossi: abbiamo infatti aggiunto molte foto alla sezione FotoStoria del blog. Ringraziamo Cristian per aver riacceso in tutti questi vecchi ricordi.

20 dicembre 2011

Cena natalizia Ultras Ravenna


Venerdì sera alle 20,30 si terrà la nostra cena presso il ristorante Sociale e della Caccia di Godo. Per informazioni ed iscrizioni contattate qualsiasi ragazzo del Direttivo oppure potete direttamente segnarvi nella lista al Caffè Ravenna. Partecipate numerosi!

15 dicembre 2011

Osservatorio: tessera del tifoso legittima

Non avevamo dubbi, ce l'aspettavamo. Il giorno dopo la pronuncia shock del Consiglio di Stato, l'osservatorio in tutta fretta cerca di mettere una pezza come può, smentendo di fatto quanto dichiarato dalla sentenza di ieri. Come sempre, non cambia mai niente, nel tipico stile "all'itaGLiana". Vediamo chi la spunterà in questa battaglia, intanto si attende ancora una pronuncia sul tanto agognato articolo 9...


Fonte Ansa.it

(ANSA) - ROMA, 14 DIC - La pronuncia del Consiglio di Stato 'non influisce sulla legittimita' della tessera del tifoso, che continuera' ad essere necessaria per andare in trasferta'. E' quanto fa sapere l'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive in merito all'ordinanza di oggi. La sentenza, ha aggiunto, 'riguarda infatti soltanto l''abbinamento inscindibile tra la tessera del tifoso ed uno strumento di pagamento bancario' che nulla ha a che vedere con le finalita' proprie della tessera del tifoso'.

14 dicembre 2011

Tessera del tifoso: il Consiglio di stato la dichiara illegittima

E' recentissima una notizia che accogliamo con estremo piacere: finalmente una delle tesi del quasi intero mondo ultras italiano, viene sostenuta anche da un organo istituzionale ufficiale quale il Consiglio di Stato. La tessera del tifoso è stata appena dichiarata illegittima! Non ci facciamo illusioni ma di sicuro è un tassello in più verso la vittoria di questa battaglia.


Fonte dell'articolo RaiNews24.it


Il Consiglio di Stato ha accolto l'appello presentato da Codacons e Federsupporter contro la decisione del Tar del Lazio che nelle scorse settimane aveva respinto il ricorso avverso la "tessera del tifoso" presentato dalle due organizzazioni. Codacons e Federsupporter contestavano in particolare il fatto che per ottenere la tessera e, di conseguenza, abbonamenti e biglietti, i tifosi fossero costretti ad acquisire una carta di credito ricaricabile, circostanza che rischia di condizionare le scelte economiche dei tifosi/consumatori.

La Sez. VI del Consiglio di stato, presieduta da Giancarlo Coraggio, relatore Giulio Castriota Scanderbeg, accogliendo l'appello dei due enti, ha così motivato: "l'abbinamento inscindibile (e quindi non declinabile dall'utente) tra il rilascio della tessera di tifoso (istituita per finalita di prevenzione generale in funzione di una maggiore sicurezza negli stadi) e la sottoscrizione di un contratto con un partner bancario per il rilascio di una carta di credito prepagata potrebbe potrebbe condizionare indebitamente (nella misura in cui si provi che l'uso della carta non sia funzionale ad assicurare le finalita proprie della tessera del tifoso) la libertà di scelta del tifoso-utente e potrebbe pertanto assumere i tratti di una pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del consumo; in tal senso depone il fatto che, per il tifoso, l'ottenimento della tessera appare condicio sine qua per poter essere ammesso, nelle giornate di trasferta della propria squadra, nel reparto dello stadio riservato agli ospiti, di guisa che appare verosimile che l'acquisizione di tale utilita utilita potrebbe indurlo a compiere un'operazione commerciale (sottoscrizione della carta prepagata) che non avrebbe altrimenti compiuto".

Sulla base di tali motivazioni, i giudici del CdS ordinano al Tar del Lazio di fissare una nuova udienza e discutere nel merito il ricorso presentato da Codacons e Federsupporter, valutando quindi la sussistenza delle illegittimita denunciate dai due enti.

Fonte dell'articolo RaiNews24.it

11 dicembre 2011

Virtus Castelfranco - Ravenna

Tifoso offre casa al giocatore per non farlo partire: siamo arrivati a questo...

Oggi vi proponiamo un interessante episodio che rende molto bene l'idea di quale sia l'attuale situazione del calcio a Ravenna, dei suoi giocatori e dei suoi tifosi ed Ultras. Ciò che si perpetra da mesi a causa di questa pseudo-dirigenza è una mera VERGOGNA!




Articolo tratto da RomagnaNoi.it

Offre casa ad un calciatore per non farlo partire: il singolare episodio ha visto coinvolto il giallorosso Quintavalla, convinto a restare a Ravenna dall'offerta presentatagli dallo storico tifoso Franco Mazzotti.


Offre la casa ad un calciatore per farlo restare a Ravenna, riuscendo ad ottenere il risultato sperato. Il curioso episodio di solidarietà ha coinvolto il giallorosso Francesco Quintavalla, da tempo intenzionata a lasciare la Romagna, che si è visto offrire un appartamento fino al termine della stagione dallo storico tifoso e imprenditore ravennate Franco Mazzotti.

Ieri mattina Mazzotti era presente alla rifinitura che la squadra ha svolto a Glorie e vedendo l’ennesimo tesserato con le valige in mano pronto ad abbandonare la squadra perché senza stipendio e quindi anche senza i soldi per pagare l’affitto dell’abitazione ravennate, ha offerto al giocatore ospitalità in una sua proprietà di Castiglione di Ravenna. “Sono arrivato al campo - racconta Mazzotti - ho visto subito tutte queste facce tristi e questo ragazzo con le valige in mano, tutto arrabbiato perché doveva abbandonare i compagni”.

Al difensore, nativo di Carpi, non avendo ricevuto ancora dalla società nessun rimborso e non potendo più permettersi di pagare l’affitto, stava infatti per rientrare in terra emiliana con la moglie e i due amati cani: “Il ragazzo era triste perché anche senza stipendio ci teneva a giocare a Ravenna - afferma Mazzotti - e tristi erano i compagni che vedevano un altro amico costretto ad andarsene”. A quel punto l’imprenditore ha preso da parte Quintavalla e si è offerto di ospitarlo fino al termine della stagione agonistica, senza che nulla gli sia dovuto. Il giocatore, felicissimo, ha subito disfatto la valigia, si è infilato gli scarpini e tra gli abbracci dei compagni.

9 dicembre 2011

Virtus Castelfranco - Ravenna

Vi aspettiamo domenica 11 direzione Castelfranco Emilia. Il ritrovo è previsto per le ore 12.00 con partenza dalla Curva Mero. Ancora una volta per portare in giro per l'Italia con orgoglio la nostra passione, i nostri colori e per rappresentare la nostra città! I presidenti cambiano e passano, gli Ultras restano...

Repressione: a Ravenna livelli insostenibili

Dopo il derby di ieri, chi ancora fosse dubbioso circa quanto sta accadendo a Ravenna, dovrebbe aver trovato risposte. Da anni ormai, ma specialmente negli ultimi tempi, lo stadio di Ravenna è una fucina infinita di repressione, soldi pubblici sprecati in tempi di crisi nera e stupidità.



Ma andiamo con ordine: all'inizio di quest'anno finalmente abbiamo viste smontate le transenne (autentiche barricate) e materiale, striscione e tamburi entravano senza problemi. I tamburi a detta di tutti, anche di chi frequenta la più tranquilla tribuna, erano stati un piacevolissimo ritorno che rianimava un altrimenti deserto e morto stadio Benelli. Lo striscione davanti alla Mero era un vessillo d'orgoglio e romanticità d'altri tempi; insomma detto in breve, nonostante la pessima condizione del calcio cittadino, la curva tornava ad essere piano piano quello per cui è stata concepita: un luogo di amicizia, passione, orgoglio e goliardia.

Poi un assurdo quanto inaspettato rifiuto d'ingresso dei nostri pacifici strumenti di tifo: tamburi e striscione non hanno mai ammazzato nessuno!

Decidiamo quindi di manifestare il nostro disappunto con un paio di giri intorno allo stadio Benelli, in occasione della partita Ravenna - Virtus Verona, muniti dei nostri amati tamburi e striscione. Nessuno se n'è lamentato, nessun disagio causato ai cittadini nè tantomento alcun casino.

Alcune partite dopo dapprima lo striscione viene lasciato entrare dalle stesse forze dell'ordine, poi all'ultimo, quando eravamo già dentro al settore, veniamo fermati e viene negata l'esposizione. Stessa cosa per uno striscione recante la scritta "Gabbo vive" per commemorare la prematura scomparsa di Gabriele Sandri. E' troppo, decidiamo quindi di abbandonare una volta ancora gli spalti. La scusa è sempre la stessa: le norme dicono che gli impianti con capienze superiori a 5.000 unità, sono ristretti alle stesse limitazioni imposte nelle serie superiori. Ma come? A Padova contro il S. Paolo (9.600 posti) e a Pistoia (12.000 posti) non abbiamo avuto nessun problema! E le prime partite al Benelli perchè non hanno rappresentato un problema l'ingresso di tamburi e striscione?

Dopo una situazione così assurda sarà finita qui, direte voi?! E invece no... sono stati prennunciati "assurdi provvedimenti" che vivamente speriamo non abbiano seguito, nei confronti di alcuni di noi proprio per la nostra pacifica manifestazione.

Finita qui? No no.. Con l'occasione dell'incontro tra Aletti e giocatori della scorsa settimana, qualcuno in maniera del tutto indipendente (pochissime persone), voleva manifestare il proprio disappunto al porco triestino: le forze dell'ordine si sono mobilitate neanche avessero dovuto affrontare un'orda barbarica tant'è che sono state praticamente sbugiardate sui giornali.

Beh adesso sarà proprio tutto, direte voi... e invece no! La mattina seguente viene ritrovato uno scatolone "decorato" con insulti all'indirizzo di vecchia e nuova dirigenza, lasciato da qualche buontempone, evidentemente esasperato dalla situazione societaria, fuori dalla sede del Ravenna. Per chi l'ha ritrovato, la cosa più ovvia immaginiamo sarebbe stato farsi una risata e buttarlo via. Ma a Ravenna no: a Ravenna si chiama la Digos e udite udite, la scientifica! Ma perchè non gli artificieri?!

E mica è finita qui... il giorno del ritrovamento degli scatoloni tre o quattro dei nostri ragazzi, dovevano mettere un po' di ordine nel nostro magazzino: neanche avessero scoperchiato il vaso di Pandora, dopo dieci minuti di lavoro e di pulizie, ecco sbucare 3 agenti della digos con a corredo 4 uomini in divisa. Identificazione per tutti (ma perchè?) e tanti saluti. 

Per quanto visto ieri all'esterno del Benelli, lasciamo il giudizio ai nostri lettori; ci limitiamo solamente a fornirvi un po' di numeri messi in campo solo per quanto visto dietro alla nostra Curva Mero: una decina di agenti in borghese, una decina di steward, transennamento completo, un intero reparto celere e numerosi mezzi blindati. Soldi spesi bene in tempi di crisi, non c'è che dire...